Progetto MicroTax: Una sola tassa per cambiare tutto Basta IRPEF, IVA, commercialisti, dichiarazioni, scadenze e burocrazia.

Progetto MicroTax: Una sola tassa per cambiare tutto

Una sola tassa per cambiare tutto

E se potessimo eliminare tutte le tasse?

Addio IRPEF. Addio IVA. Addio commercialisti, scadenze, F24. Basta burocrazia, basta evasione, basta complicazioni.

In cambio: una sola microtassa. Invisibile. Automatica. Ineludibile.

Ogni volta che spendi – al bar, al supermercato, online – una piccola percentuale va direttamente allo Stato. Senza accorgertene.

Zero dichiarazioni. Zero stress. Massima equità: paghi solo quando consumi.

Quanto piccola?

Parliamo di meno dell’1% per finanziare tutto: scuola, sanità, pensioni, infrastrutture. Sì, tutto.

Perché funziona?

Perché la base è enorme. Ogni giorno avvengono milioni di transazioni. Una tassa minuscola su tutte può generare più gettito di qualsiasi sistema attuale.

Utopia? No. Progetto MicroTax.


Progetto MicroTax: Rivoluzionare il fisco con una sola microtassa

L’idea radicale

Sostituire l’intero sistema fiscale italiano con una microtassa automatica su ogni transazione. Sì, ogni. singola. transazione.

Niente più IRPEF, IVA, IRES, contributi, accise, bollo, IMU, successioni. Solo una piccola percentuale che viene prelevata automaticamente ogni volta che avviene uno scambio economico.

Come funziona?

  • Ogni pagamento elettronico è soggetto a una microtassa.
  • I privati pagano ad esempio lo 0,5% sulle spese personali.
  • Le aziende, solo lo 0,1% sulle transazioni produttive.
  • Il gettito arriva direttamente allo Stato in tempo reale.

Perché può funzionare

  • Ogni anno in Italia circolano migliaia di miliardi in transazioni.
  • Con una tassa piccola su una base così vasta, si può finanziare tutto.
  • Addio evasione: la tassa è automatica e invisibile.
  • Addio burocrazia: nessun modulo, dichiarazione, calcolo.

Non è regressivo?

Una tassa sui consumi può sembrare regressiva perché colpisce proporzionalmente di più chi ha redditi bassi (che spende tutto) rispetto ai redditi alti (che possono risparmiare o investire).

Ma con MicroTax possiamo bilanciare tutto:

  • Soglia di esenzione: le prime X migliaia di euro spesi da ogni cittadino (es. 5.000 €) sono esenti da imposta.
  • Rimborso automatico: chi ha speso molto ma ha un reddito basso riceve un credito fiscale, anche mensile.
  • Aliquote dinamiche: in futuro si possono differenziare le aliquote in base al tipo di spesa (es. cibo di prima necessità: 0%, beni di lusso: 1%).

Il risultato? I più fragili pagano meno. I consumatori ad alta capacità di spesa contribuiscono di più. Il sistema è equo per davvero, non solo sulla carta.

Non frena le imprese?

No, perché le transazioni produttive sono tassate meno o esentate. E nessuno dovrà più preoccuparsi di deduzioni, fatture, studi di settore.

Quali sono i vantaggi?

Per i lavoratori dipendenti: più soldi in tasca

Oggi chi lavora come dipendente vede una grossa parte del proprio stipendio sparire in trattenute fiscali e contributi. Con MicroTax, queste trattenute scompaiono completamente.

Lo stipendio netto corrisponde a quanto effettivamente guadagnato. Niente più prelievi in busta paga. Questo significa maggiore potere d’acquisto immediato per milioni di italiani, che pagheranno solo quando spenderanno, non prima.

  • Tutti pagano, nessuno evade.
  • Semplificazione radicale.
  • Giustizia fiscale: paghi quando consumi.
  • Economia più libera e dinamica.

E le criticità?

  • Serve eliminare (o rendere marginale) il contante.
  • Serve un’infrastruttura digitale solida.
  • Serve un piano di transizione graduale.

 

“Il contante è libertà!”

Il contante può sembrare libertà. Fino a quando non vale più nulla.

Il contante dà l’illusione della libertà, ma ha enormi limiti:

  • È facilmente rubabile, smarrito, falsificabile.

  • È usato largamente per evasione fiscale, riciclaggio e attività illecite.

  • È in declino ovunque: la digitalizzazione è una tendenza globale, non una cospirazione.

E poi c’è un punto spesso ignorato:
Il valore del contante non è garantito da nulla se non dalla fiducia nello Stato. E quello stesso Stato, in caso di crisi finanziaria grave, può:

  • Ritirare o cambiare valuta (vedi Argentina, India, Venezuela…)

  • Limitare i prelievi (Grecia 2015)

  • Azzerare il potere d’acquisto (iperinflazione)

Un microcredito digitale, tracciato e stabile, può offrire molto più controllo e sicurezza al cittadino di una banconota in tasca.

“Ci vogliono controllare! Basta microtasse e addio contante, saremo tutti sorvegliati!”

La privacy non si perde con MicroTax. Si recupera.

Viviamo già in un mondo altamente tracciato. I nostri movimenti, acquisti, messaggi, localizzazioni GPS, interazioni sui social e ricerche online sono già registrati, incrociati, venduti, analizzati.

E non dallo Stato. Ma da aziende private che monetizzano ogni singolo dato, spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Con MicroTax, i dati di transazione non servono per profilare il cittadino: servono solo per applicare un prelievo automatico – senza identificare scopi, contenuti o preferenze. Paradossalmente, meno informazioni personali saranno necessarie rispetto all’attuale sistema fiscale (che oggi analizza reddito, residenza, proprietà, figli, spese mediche, ecc.).

E soprattutto: tutto questo avviene già oggi, solo che nessuno lo chiama “controllo”.

Piano di attuazione progressivo

Il cambiamento fiscale più grande degli ultimi secoli non può avvenire in una notte. Per questo, MicroTax prevede una fase iniziale volontaria e parallela:

  • I cittadini e le aziende potranno scegliere di aderire al nuovo sistema per un periodo di transizione (es. 2-3 anni).
  • Chi aderisce, non paga più tasse tradizionali (niente IRPEF, IVA, contributi, ecc.) ma solo la microtassa sulle transazioni.
  • Lo Stato raccoglie dati, valuta l’efficienza del sistema e corregge eventuali storture.

Al termine della fase sperimentale, MicroTax potrà essere esteso gradualmente fino alla piena sostituzione del sistema attuale, con maggiore consenso e stabilità sociale.

  • Serve eliminare (o rendere marginale) il contante.
  • Serve un’infrastruttura digitale solida.
  • Serve un piano di transizione graduale.

Ma se funzionasse?

Allora potremmo avere:

  • Più soldi per i servizi pubblici.
  • Meno costi per cittadini e imprese.
  • Più fiducia nello Stato.

Un fisco semplice, invisibile e giusto. Questa è la visione di Progetto MicroTax.

Se vi interessa il progetto, avete commenti, considerazioni o quant’altro, scrivetelo nei commenti o dalla pagina contatti. Potremmo unirci per dare uno spunto per una rivoluzione storica!